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Appalti, sotto i 209 mila euro vigerà il principio di rotazione

Nella consegna di incarichi e servizi di importo inferiore alle soglie comunitarie (209mila euro) è necessario conservare necessariamente il principio di rotazione stabilito dal Codice degli Appalti (D.lgs. 50/2016) e dalle Linee guida n.4 attuative del Codice.

Dopo il termine del contratto, la Stazione Appaltante che sostiene la nuova gara di regola non può invitare l’operatore uscente. L’unica eccezione è consentita nel caso in cui sul mercato siano presenti pochi operatori.
È stato il Consiglio di Stato, con la sentenza 4125/2017, a rinnovare l’obbligatorietà del principio di rotazione per le gare di lavori, servizi e forniture (in cui rientrano i servizi di progettazione). I giudici si sono espressi sul caso di una Stazione Appaltante che aveva bandito una gara per l’aggiudicazione del servizio di somministrazione di bevande e snack, invitando alla procedura di selezione sette concorrenti. Solo tre avevano esposto l’offerta ed alla fine la scelta della Stazione Appaltante era ricaduta sull’operatore uscente.

Il secondo classificato si era quindi opposto, lamentando la violazione del principio di rotazione e il Tar gli aveva dato ragione. Secondo l’aggiudicatario, invece, la scelta della Stazione Appaltante era corretta perché sul mercato c’erano pochi operatori con le qualifiche adeguate.
Il Consiglio di Stato ha rinsaldato la sentenza del Tar motivando con il fatto che la disposizione della Stazione Appaltante non era giustificata dalle condizioni del mercato, né tantomeno era stata convenientemente giustificata.

In base all’articolo 36 del Codice Appalti, per la consegna di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie la Stazione Appaltante può prediligere procedure ordinarie o seguire la procedura negoziata. In questo caso, per i lavori di importo pari o superiore a 40mila euro e inferiore a 150mila euro dovrà consultare almeno dieci operatori. Per i servizi con importo inferiore alle soglie comunitarie, dovrà invitare almeno cinque operatori.

Nel caso esaminato, la Stazione Appaltante aveva invitato sette operatori. Questo evidenzia che l’infrazione del principio di rotazione non poteva essere giustificata con la scarsità di soggetti sul mercato.

Il CdS ha quindi revocato gli esiti della gara procedendo allo scorrimento della graduatoria e all’affidamento del servizio al secondo classificato.

Visura catastale, come utilizzare la versione online

Le visure catastali si possono visualizzare direttamente on-line. È attivo sul sito dell’Agenzia delle Entrate, il nuovo servizio “Visura catastale telematica” che consente la consultazione degli atti e dei documenti catastali informatizzati (in formato pdf). Il servizio permette di acquisire i dati identificativi e reddituali dei beni immobili (terreni e fabbricati), i dati anagrafici delle persone, fisiche o giuridiche, intestatarie dei beni immobili e i dati grafici dei terreni (mappa catastale). Per utilizzare il servizio di visura catastale telematica è necessario essere registrati ai servizi finanziari online di Poste Italiane S.p.A..

Tramite questo servizio è possibile effettuare ricerche su tutto il territorio nazionale (escluse le province autonome di Trento e Bolzano) di:

  • visure attuali per soggetto ovvero solo gli immobili su cui il soggetto cercato sia l’attuale titolare di diritti reali (per il momento non è previsto il rilascio della visura per soggetto storica
  • visure attuali o storiche, di un immobile (censito al catasto dei Terreni o al Catasto dei Fabbricati), impostando la ricerca attraverso gli identificativi catastali;
  • visure della mappa, di una particella censita al Catasto dei Terreni, impostando la ricerca attraverso gli identificativi catastali.

Il documento fornito contiene la rappresentazione grafica in scala dell’area, centrata sulla particella scelta, in cui sono riportate le sagome degli edifici e delle particelle dei terreni, con relativi numeri di particella.

 

Una volta inseriti i dati, si procede poi alla richiesta della visura stessa. È possibile quindi procedere al pagamento dei tributi dovuti o richiedere altre visure e fare un pagamento complessivo. Non sono previste più di 20 richieste contemporaneamente.

Il rapporto tra ricerche effettuate e visure effettivamente richieste nella giornata non deve essere superiore a 5. In caso di superamento della soglia, l’accesso sarà bloccato fino alla mezzanotte.

Le informazioni catastali sono accessibili a tutti, ad eccezione della consultazione delle planimetrie riservata esclusivamente agli aventi diritto sull’immobile o ai loro delegati. Per ogni visura l’importo dovuto a titolo di tributo speciale catastale è calcolato applicando la tariffa vigente diminuita del 10%, in quanto riferita a visure erogate per via telematica, e aumentata del 50%, trattandosi di visure fornite non su base convenzionale.

Interventi per 46 miliardi di euro previsti fino al 2032

Fondo investimenti, i capitoli di spesa che impegneranno i Ministeri da oggi fino al 2032.
Trasporti, viabilità e mobilità sostenibile – 19 miliardi

Nello specifico 10 miliardi andranno al contratto di programma RFI, 5 miliardi al contratto di programma Anas per investimenti sulle infrastrutture stradali e viabilità, circa un miliardo al trasporto pubblico locale, 875 milioni alla manutenzione straordinaria delle strade e più di 500 milioni alla riparazione delle strade danneggiate dal sisma.
Infrastrutture e Fondo progettazione – 3 miliardi

Circa 1 miliardo riservato alle infrastrutture per le telecomunicazioni e tecnologie informatiche per la sicurezza del Ministero della Difesa e della Polizia di Stato. La parte restante sarà indirizzata ad infrastrutture portuali ,rifacimento della rete idrica e infrastrutture per le telecomunicazioni e tecnologie informatiche.
  Prevenzione del rischio sismico – 5,2 miliardi

Il programma Casa Italia sarà stanziato con 2 miliardi di euro. 986 milioni andranno agli interventi antisismici sulle scuole, 950 milioni serviranno per le verifiche vulnerabilità immobili dello Stato e 802 milioni per l’adeguamento infrastrutturale e sismico di caserme, scuole e immobili della Difesa.

Edilizia pubblica e scolastica – 5,6 miliardi

Con 368 milioni di euro sarà finanziato il recupero e la ristrutturazione del patrimonio edilizio residenziale pubblico. Alla messa in sicurezza scuole saranno destinati 341 milioni.
  Difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche – 857 milioni

Per la difesa del suolo dal dissesto idrogeologico saranno investiti 240 milioni di euro. Questo capitolo finanzierà anche la bonifica dai sistemi d’arma (404 milioni), la bonifica dall’amianto degli immobili pubblici (169 milioni) e il risanamento ambientale con l’eliminazione di amianto e altre sostanze inquinanti (44 milioni).
  Ricerca – 1,4 miliardi

210 milioni saranno indirizzati alla ricerca nel settore energetico. La parte più consistente la giocheranno il settore spaziale – ASI e la ricerca di base-PRIN con 300 milioni.

Attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni – 9,3 miliardi

Il sostegno agli investimenti esteri – Simest assorbirà 400 milioni di euro. Per le forniture militari della Difesa si investiranno 5,1 miliardi, cui si assoceranno 2,8 miliardi di competenza del MISE e 231 milioni per la tecnologia spaziale.

Informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria – 1,3 miliardi

L’informatizzazione della Giustizia potrà contare su 947 milioni di euro, altri 335 milioni andranno al processo telematico.

Il Crollo a Torre Annunziata ed il libretto del fabbricato

Il disastro di Torre Annunziata ha riaperto la diatriba sul fascicolo del fabbricato, documento che riporta dati edilizi, fiscali, catastali e relativi alla costruzione.
Su questo punto Graziano Delrio, ministro delle infrastrutture, sembra deciso a dare una svolta: «Com’è obbligatoria la certificazione energetica degli immobili, nei futuri contratti d’affitto e di compravendita lo sarà anche la certificazione statica».
Delrio ricorda che «Il sisma bonus ora consente di fare le analisi delle condizioni statiche degli immobili con la possibilità di detrarre fiscalmente fino all’85% della spesa sostenuta. La cosa riguarda tanto i condomini, senza distinzione fra prima e seconda casa, quanto gli immobili che hanno destinazione produttiva. Il beneficio, per giunta, si può godere praticamente in tutto il Paese, perché l’Italia intera è di fatto sismica, e c’è anche la possibilità di cedere a chi fa il lavoro il credito fiscale nei confronti dello Stato».
«Il crollo di Torre Annunziata – replica Confedilizia – ha generato – come in altri casi analoghi – reazioni di vario tipo, generalmente prive di attinenza con il fatto di cronaca verificatosi. Dopo le improbabili proposte di fantomatici ‘libretti salvavita’, è giunta dal Ministro Delrio l’idea di obbligare i proprietari intenzionati a vendere o ad affittare un immobile a dotarsi di un certificato di stabilità. Nel merito, non può non rilevarsi che, a qualsiasi certificazione di tipo strutturale il Ministro abbia voluto riferirsi, l’idea di condizionare la stessa ad una compravendita o ad una locazione sarebbe del tutto impraticabile per una serie di ragioni, a cominciare da quelle legate alla preponderante componente condominiale della proprietà in Italia, visto che il contratto riguarderebbe una singola unità immobiliare e la certificazione – necessariamente – l’intero edificio. Il mercato immobiliare – già sofferente per una tassazione esasperata sul settore – sarebbe condotto alla paralisi. Ci aspetteremmo, poi, che iniziative di questo tipo riguardassero in primo luogo gli edifici pubblici: il Governo, le Regioni, i Comuni si sono già dotati del certificato in questione per tutti gli immobili di loro proprietà?».
Confedilizia continua sottolineando che tale proposta la proposta si colloca «In netta contrapposizione con la scelta del Governo Renzi – proseguita (fino ad oggi) dal Governo Gentiloni – di affrontare il problema della sicurezza degli immobili attraverso la politica degli incentivi (vedi Sismabonus) e non con l’imposizione di obblighi generalizzati, che hanno il solo effetto di alimentare burocrazia e interessi, distogliendo l’attenzione dagli obiettivi reali».